
Sogno un mondo in cui le donne tornano a sentirsi a casa nei loro corpi, tornano a sentirsi al sicuro, vive e vibranti.
Sogno un mondo dove ogni donna è parte di una rete, di una sorellanza, e c’è un filo che ci unisce alle antenate e alle donne più grandi di noi, così come ci unisce alle donne che vengono dopo: attraverso questo filo ci passiamo conoscenze, esperienze e informazioni, quel sapere che trasuda dai nostri corpi e che non sappiamo più decifrare, quella saggezza che parla attraverso le disarmonie e che a volte deve urlare attraverso i sintomi per essere ascoltata
Sogno un mondo dove le madri insegnano alle figlie come prendersi cura di se stesse, e dove le figlie hanno tante madre e le madri tante figlie, dove la sorellanza è un prendersi cura reciproco, sostenendoci e imparando l’una dall’altra, guarendo insieme quella ferita che ha segnato la vita delle donne e che continua a gettare su di noi l’ombra del conflitto e della competizione.
Sogno un mondo dove impariamo a riconnetterci: con il corpo, con i cicli, con il piacere, con la salute, con la bellezza e la creatività coì come con la capacità di distruggere e far morire per poter crescere ed evolvere. Dove impariamo a incarnare e onorare ciò che è già inscritto in noi ma non conosciamo, neghiamo, deleghiamo.
Sogno un mondo dove torniamo a parlare con le piante, con i minerali, con i funghi, a stringere alleanza con gli animali, ad essere tutt’uno con gli elementi, a ricordare pratiche di guarigione antiche e a scoprirne di nuove. Sogno un mondo in cui non dobbiamo delegare la nostra salute e dove onoriamo il nostro sentire che sa guidarci verso la nostra verità autentica da cui ci siamo allontanate.
Sogno un mondo in cui torniamo a sentirci intere, e se abbiamo un problema non dobbiamo consultare sei specialisti diversi per capirci qualcosa, ma veniamo accolte nell’interezza da qualcuno che sa vedere i legami sottili tra le cose e aiutarci a comprendere il disegno più grande che si cela dietro ai sintomi che ci disturbano.
Sogno un mondo in cui impariamo a leggere i segnali di fertilità, a decodificare i messaggi del nostro sangue mestruale, a notare i disequilibri del momento e agire per riportare equilibrio, sapendo scegliere erbe, pratiche e alimenti che possano aiutarci.
Sogno un mondo in cui ogni donna riceve per diritto queste informazioni e conoscenze, in cui ogni tappa di vita, dal menarca alla menopausa, viene affrontato come un rito di passaggio importante ed evolutivo, in cui ogni ferita e ogni sintomo ricevono le cure necessarie per potersi rivelare per ciò che sono: delle porte, dei passaggi, che ci possono trasformare e arricchire una volta attraversati e superati, portandoci in contatto con i nostri doni.

Sogno tutto questo perché sono stata una ragazza molto disconnessa dal corpo, che ho vissuto come un nemico per molti anni, perché non si comportava come volevo. Un corpo che raccontava cose che non volevo ascoltare.
Un corpo da cui ho cercato di disconnettermi in ogni modo.
Ma, fortunatamente, finché c’è vita, il corpo parla!
E poco a poco ho dovuto ascoltare.
È stato doloroso, faticoso, commovente e magico.
È stata dura fargli comprendere che ora ascoltavo, perché ormai non si fidava di me, ed era completamente congelato, come un animaletto trascurato e impaurito.
Ma a poco a poco, ha iniziato a fidarsi e a parlare.
È emersa una grande stanchezza, dolori che prima non sentivo, strati e strati di paure calcificate, rigidità, sintomi che non mi aspettavo e di cui ho dovuto iniziare a prendermi cura.
Sì, la disconnessione ha un prezzo, trascurarsi ha un prezzo, delegare totalmente la propria salute e sentirsi perennemente vittime ha un prezzo.
Ma la buona notizia è che la salute è sempre presente e sempre possibile, e la relazione con noi stesse può sempre essere ricostruita.
Come l’Ortica, una pianta che ricresce forte laddove è stata tagliata, possiamo partire dalla nostra sintomatologia per ricreare con noi stesse una relazione più forte. E attraverso la nostra guarigione e il nostro sentirci vulnerabili, iniziare ad aprirci di più verso le altre donne, sentire le loro storie e comprendere che non siamo sole, non siamo le uniche a non sentirci a casa in noi stesse e ad avere questo senso di nostalgia.
È il femminile profondo che non si sente a casa, perché di fatto in questo mondo non ha un posto in cui sentirsi al sicuro.
Sogno un mondo dove il femminile profondo possa sentirsi a casa.
Eppure il mio non è solo un sogno, è una visione chiara e potente!
Vedo le piante, nostre verdi antenate, che ci conducono verso la riconnessione con la Terra e con noi stesse. Vedo le loro radici avvolgerci e involucrarci in una rete più grande e vigorosa, in cui torniamo ad essere unite con il corpo della Terra.
Vedo la loro medicina guarirci come è stato per molto tempo, aiutandoci a ritrovare l’equilibrio e a sprigionare la nostra bellezza.
Vedo una nuova fiducia aprirsi e crescere tra i nostri mondi, vedo noi donne affidarci alla loro saggezza.
Vedo le donne sagge che guidano le più giovani attraverso il cambiamento, forti della loro esperienza. Vedo le donne giovani che vibrano di vita, portando nuova linfa alla comunità.
Vedo le madri sostenute e non più sole.
Vedo come ognuna è supportata nel manifestare se stessa e la sua unicità.
Vedo, e desidero sostenere e coltivare questa visione.

Ho creato HERBARIA CICLICA per dare corpo a questa visione, perché tante informazioni, pratiche e saperi che ho cercato per me nel corso di anni possano a essere a disposizione di tante donne.
Si tratta di un percorso che ci insegna a prenderci cura di noi partendo dall’osservazione e dalla comprensione di ciò che emerge dai nostri corpi, che hanno la capacità di immagazzinare tracce di traumi e vissuti non elaborati per anni. Con una postura di estrema fiducia nel corpo e nella sua saggezza, con la comprensione che ciò che emerge lo fa per spingerci a ritrovare e coltivare la salute, impariamo a conoscere la nostra anatomia, la fisiologia, il sistema endocrino e le fluttuazioni ormonali, la nostra ciclicità, la fertilità come stato di salute, creatività e abbondanza, ila PMS come una richiesta di aiuto e liberazione dell’animale selvaggio che ci abita, la perimenopausa come un cammino iniziatico verso la donna potente che stiamo diventando, la menopausa come l’incarnazione della saggezza data dal vivere a lungo in un corpo di donna, ciclico e capace di trasformarsi.
È un percorso in cui la relazione con le piante è fondamentale, perché in ogni momento esse possono accompagnarci nella trasformazione e nella piena espressione di noi stesse, possono aiutarci a ritrovare l’equilibrio perduto, a migliorare la salute, a ritrovarci pienamente sane e piene di vita. Le piante non sono solo medicina (nel senso più ampio del termine), sono compagne, alleate e maestre, che impareremo a conoscere e scegliere perché possano accompagnarci. Apprenderemo insieme pratiche come automassaggi, vapori, impacchi, bagni e vari strumenti della ginecologia naturale che sono alla portata di ogni donna. Ci sarà un importante focus sull’alimentazione per la salute femminile.
HERBARIA CICLICA è un percorso di gruppo, perché insieme costruiamo sorellanza, perché nella relazione possiamo vedere quelle dinamiche che nelle relazioni ci hanno ferito, e portando consapevolezza, insieme, reclamare la guarigione per noi e per tutte le donne.
È un percorso che è già alla sua sesta edizione e che viene costantemente aggiornato e migliorato, man mano che approfondisco i miei studi su una materia che mi appassiona più di ogni altra e che sento urgente e necessaria.

Iniziamo insieme il 24 marzo, e condivideremo 8 incontri online, un gruppo di supporto, materiali in pdf e pratiche di supporto. Puoi vedere il programma e i costi qui, insieme alle bellissime testimonianze di chi ha già partecipato.
Ti aspetto nel gruppo, se lo desideri.